Poeta greco. Visse per lungo tempo ad Alessandria d'Egitto. Trascorse parte
dell'infanzia in Inghilterra e in quel Paese fece poi saltuari ritorni.
Soggiornò in Francia e a Costantinopoli, di cui era originario. Ad
Alessandria fu dipendente del ministro egiziano dei Lavori pubblici. La sua
produzione letteraria è assai limitata e comprende un totale di 154
poesie. Apprese il greco all'età di nove anni ed in quella lingua compose
tutte le sue liriche. Un'edizione completa dell'opera di
K. si ebbe
soltanto due anni dopo la morte, anche perché il poeta usava stampare
singolarmente ogni lirica che veniva componendo e poi, tramite fogli volanti, le
trasmetteva agli amici o a chiunque gliene facesse richiesta. Gli anni
più fecondi della sua produzione furono quelli della tarda
maturità. Le meditazioni esistenziali ed i sintomi tipici della
omosessualità lo costrinsero spiritualmente e fisicamente ad un sofferto
isolamento. Egli ce ne lascia ampia testimonianza nella sua opera. Il tema
dell'amore emerge in una prospettiva universale e si fa struggente analisi della
vita e dei suoi confini, destinati inesorabilmente alla vecchiaia ed alla morte.
Altri temi prendono a pretesto personaggi e figure della classicità, ma
sono rimodellati modernamente, così da apparire essenziali anche alla
lettura contemporanea. Il carattere gnomico di alcune liriche non diviene mai
cattedratico o paternalistico; l'orgoglio dell'uomo e del poeta è sempre
prevalente, il tono mira a colpire la sensibilità, l'espressione è
vibrata, tipicamente greca. L'insieme del dettato poetico (che raccoglie le
tradizioni di un grande passato) pone
K. nell'ambito delle figure
più rappresentative della poesia contemporanea (Alessandria d'Egitto 1863
- Atene 1933).